Sony A7V: anche Sony parzialmente stacked

Sony A7V: anche Sony parzialmente stacked

Test e attrezzature

Antonio


Panoramica

La nuova Sony A7V si inserisce in una fascia particolarmente interessante: quella delle mirrorless full frame generaliste, che però rischiano sempre più di sconfinare nel territorio delle all-around, quali Sony A7RV, Canon R5II, Nikon Z8, Panasonic S1RII. Ma per ora la concorrenza rimane Canon R6III, Nikon Z6III, Panasonic S5II.

Rispetto alla precedente A7IV, ad un occhio meno attento potrebbe sembrare un misero e deludente aggiornamento. Ma sensore da 33MP partially stacked, mirino senza blackout, raffica da 30fps pre-scatto e un comparto video più completo sono aspetti che pesano molto più delle mere specifiche commerciali, specialmente per chi come noi si occupa di avifauna d’azione.

Rimane però un nodo essenziale: 33MP sono sufficienti in un contesto dove crop, tele estremi e diminuzione dei pesi sono la norma?

Immagini della presentazione Sony

Le novità principali

Sensore parzialmente stacked: cosa significa davvero

La novità più radicale è il sensore “partially stacked” da 33MP di Sony.
Rispetto al sensore tradizionale della A7IV:

  • aumenta la velocità di lettura
  • riduce in modo importante il rolling shutter
  • abilita il mirino blackout-free durante raffiche elevate
  • permette un tracking più stabile, soprattutto su soggetti veloci

Secondo i primi test, la A7V offre un readout di circa 12 ms, un valore quasi sei volte più rapido rispetto ai ~67 ms della A7IV. Non siamo ai livelli dei sensori stacked puri (come quello della A1~4ms), ma l’effetto sul campo è comunque evidente.

Un mirino “continuo” anche nella fascia media

Il mirino senza blackout è uno dei veri punti di rottura.
Per chi fotografa animali in volo - o più genericamente fotografia d’azione - il blackout tra uno scatto e l’altro:

  • sfalsa il timing
  • rende difficile anticipare la traiettoria
  • riduce la percezione del ritmo del soggetto

La A7V dovrebbe eliminare il problema: promette di rendere il soggetto sempre visibile. Un miglioramento pratico più rilevante di qualsiasi megapixel in più, se si lavora sull’azione.

Immagini della presentazione Sony

Raffica: 30fps elettronico, 10fps meccanico

L’otturatore elettronico arriva a 30 fps, un valore già adatto per scene di caccia, battiti alari, decolli o inseguimenti. La raffica meccanica resta stabile sui 10 fps – ancora utile per chi ha bisogno di evitare bande LED o artefatti elettronici.

Inoltre, con quasi 100 file RAW consecutivi a 30fps prima del rallentamento, la A7V non raggiunge i numeri della A1, ma introduce un comportamento molto più intelligente: la raffica non si blocca mai del tutto. Semplicemente cala di frequenza. Questo permette di non perdere completamente la scena, anche se la densità degli scatti diminuisce. Un difetto che anche altri produttori dovrebbero correggere, anche solo 1fps.

E’ finalmente presente anche il pre-scatto di A9III e A1II, modificabile in frequenza e durata fino a 1s prima dello scatto.

Gamma dinamica e stabilizzazione

Sony comunica una gamma dinamica di 16 stop, un valore importante che favorisce ambienti complessi come radure, boschi, controluce marcati o piumaggi bianchi in pieno sole. Sembra un po’ troppo ottimistico come valore, ma anche fossero 14 o 15 reali, rimarrebbe un risultato davvero notevole.

Stessa identica cosa per lo stabilizzatore 7,5 stop di compensazione — una soglia che rende possibile fotografare con teleobiettivi pesanti anche nelle condizioni meno favorevoli, soprattutto se abbinato a ottiche stabilizzate.

Immagini della presentazione Sony

Processore più efficiente e nuovo modulo AI

Il nuovo processore promette:

  • consumi più bassi
  • ridotto surriscaldamento
  • autofocus più “intelligente” grazie alla unità AI dedicata
  • tracking di occhi e teste più affidabile, anche nel caos dei rami o del fogliame
  • riconoscimento automatico del soggetto, come su A1II

Per noi che scattiamo spesso lunghe sessioni, una batteria che dura di più e un corpo che non infastidisce termicamente rappresentano un gradevole miglioramento. Questo grazie al presunto efficientamento del processore, che unendo i due componenti CPU e AI, ottimizza il consumo. Aiutano alcune piccole genialate, come ad esempio il mantenimento attivo di monitor/mirino - e quindi del sensore - ma con minore luminosità e framerate per una costante prontezza di fronte all’azione improvvisa. Si potrà così mantenere vispo e prestante l’intero sistema senza sprecare eccessivamente la batteria durante le possibili ore senza scattare.

Video: il 4K120p con crop come pregio, non difetto

Molti recensori criticano il 4K120p con crop, ma dal nostro punto di vista faunistico è esattamente l’opposto: tale crop estende virtualmente la focale. Saranno quindi accessibili già con la camera generalista i numerosi video rallenty 4k60p fluidissimi che produciamo sul nostro canale YouTube (clicca qui), senza scomodare A1, A9III e A1II. Pronti già in-camera tramite la comodissima modalità S&Q.

Risoluzione insufficiente

Nonostante 33mpx permettano già almeno un crop 4k in più sul file finale rispetto ai classici 24mpx relegati sulla fascia media, la comodità di un 50/60mpx rimane di sicuro la discriminante principale, inutile negarlo. Non è un capriccio: significa perdere tanto margine in fase di crop, fattore troppo spesso determinante quando si lavora con soggetti diffidenti, imprevedibili e lontani. Purtroppo, per noi, la A7V offre potenza, ma non la flessibilità di risoluzione a cui siamo abituati.


Pro e contro in avifauna / wildlife

✅ Sensore partially stacked per rolling shutter ridotto ed EVF senza blackout

Raffica a 30fps

✅ Autonomia e stabilizzazione

4K120p crop

✅ Pre-scatto

✅ 16 stop di gamma dinamica (presunti)

✅ Schermo snodabile in tutte le direzioni di A7RV

33MP

❌ Prezzo: 3000€


Conclusione

La Sony A7V è una macchina estremamente riuscita: veloce, moderna, reattiva, con un sensore parzialmente stacked che introduce parte dei benefici finora riservati ai corpi top di gamma.
Se le promesse sul rolling shutter ridotto e sulla visione senza blackout verranno mantenute sul campo, l’A7V rappresenterà un punto di riferimento nella sua categoria.

Tuttavia, per un progetto fotografico come il nostro, 33MP restano un limite significativo. È una macchina eccellente, che avremmo valutato seriamente solo sopra la soglia dei 40–45MP.

E se Sony decidesse davvero di portare questa tecnologia del sensore parzialmente stacked su una futura A7R VI, senza sacrificare qualità e prestazioni, allora sì: quello sarebbe il momento in cui avrebbe senso valutare un upgrade da A7RV.




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Fotografo, musicista, cinefilo.